Dare
all’Italia revisioni più certe, sicure e moderne,
questo l’obiettivo del sistema MCTCNet2 giunto ora alla fase
finale. Ne parliamo con chi ha diretto e fortemente voluto il progetto.
Non è la prima volta che incontriamo l’architetto
Maurizio Vitelli, direttore generale della Motorizzazione Civile del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dobbiamo dire che in
tutte queste occasioni, oltre alla cordialità che lo
contraddistingue, non ha mai fatto mancare attenzione alle tematiche
presentate e disponibilità alla ricerca di soluzioni ai
problemi.
Vitelli, in qualità di direttore generale della
Motorizzazione è, possiamo dire, di fatto e di diritto il
“responsabile” di MCTCNet2. Questo progetto arriva
adesso alla fase finale nella quale si comincia ad “accendere
i motori”. Il primo di questi “motori”
è l’infrastruttura telematica. La circolare del 19
giugno 2013 dà il via all’attivazione in tutta
Italia dell’interconnessione telematica di tutte le officine
che effettuano revisioni di veicoli a motore. In sintesi la circolare
indica la data dell’8 luglio come il
“D-Day” per l’interconnessione a livello
nazionale, allo stesso tempo, indica alcune procedure off-line alle
quali le autofficine ricorreranno per non perdere
operatività in caso di caduta del collegamento telematico.
La circolare del 19 giugno, peraltro necessaria, a nostro avviso
suscita qualche dubbio, forse anche perché abbastanza
stringata ed essenziale. Ci siamo pertanto rivolti ancora una volta
allo stesso Vitelli per approfondire l’argomento e fornire
spiegazioni.
Architetto
Vitelli, siamo al fatidico “allacciate le cinture si
parte”. Tutta l’Italia delle revisioni è
connessa in rete e l’infrastruttura telematica necessaria per
MCTCNet2 sta per diventare operativa. Se non andiamo errati siamo i
primi in Europa e forse nel mondo a mettere in pista un tale sistema in
un schema misto pubblico-privato?
La domanda, così come formulata merita un approfondimento e
la necessaria chiarezza. Non va confuso il “Nuovo Sistema
Revisioni” con MCTCNet2. Ciò che è
stato avviato con il “Nuovo Sistema Revisioni”
costituisce un anello del più complesso sistema MCTCNet2 ed
in particolare si è inteso procedere a una anticipazione di
uno dei contenuti di MCTCNet2: l’acquisizione dei file.rev,
ovvero il report delle prove effettuate nell’ambito della
revisione. In sostanza i dati acquisiti dalle apparecchiature di
controllo.
Gli aspetti innovativi introdotti con il nuovo protocollo Net2 sono in
procinto di essere avviati, ma non sono ancora operativi. Non
è questa la sede in cui esporre quanto è
già stato detto nel passato sulle caratteristiche del nuovo
protocollo, ma ci tengo particolarmente a sottolineare che quanto
è stato avviato di recente, costituisce il primo passo verso
il futuro della revisione. Difatti è ancora in discussione
il testo definitivo della Nuova Direttiva sulle revisioni che
andrà a sostituire la Direttiva 2009/40/CE e successiva
2010/48/UE, ma è certo che tale direttiva
conterrà tra le altre novità, la creazione di una
banca dati delle revisioni, che è proprio
l’aspetto su cui si incentra il procedimento avviato col
“Nuovo Sistema Revisioni”. La banca dati in
questione è già in fase di implementazione,
confermando di fatto che il nostro paese si pone ai primi posti nel
contesto europeo.
Ma
ancora oggi, come lei sa bene, c’è chi nutre dubbi
o preoccupazione. Peraltro tutto questo è stato preceduto da
una lunga fase sperimentale prima nella provincia di Grosseto e poi in
altre regioni e province; quali sono stati i riscontri di tali fasi?
Il processo di informatizzazione in corso è stato avviato a
Grosseto, è proseguito presso le Regioni Lazio e Toscana e
la provincia di Como, a seguire nelle Regioni Lombardia e Liguria ed
infine, con la circolare del 19 giugno scorso, presso le rimanenti
regioni italiane. Nella fase iniziale non sono state evidenziate
anomalie tali da prefigurare un rallentamento del progressivo
estendersi della sperimentazione; con la successiva estensione alla
Lombardia e Liguria sono emerse problematiche che sono state oggetto di
attento monitoraggio da parte del Ced dell’amministrazione.
In esito a tale monitoraggio, al fine di non interrompere la estensione
del processo su tutta la penisola, si è ritenuto di adottare
procedure operative che tenessero conto delle esigenze delle imprese
coinvolte.
Ogni processo evolutivo può presentare alcune anomalie e la
sperimentazione progressiva posta in essere ha avuto proprio il fine di
evidenziarle; credo in proposito che l’amministrazione abbia
responsabilmente riconosciuto le proprie difficoltà,
assumendo di converso un atteggiamento di confronto con le categorie
coinvolte e proponendo adeguate azioni di cautela. Ritengo quindi che i
provvedimenti messi in atto siano, ancora una volta, la più
chiara dimostrazione dello spirito di collaborazione che
l’amministrazione ha sempre manifestato nei confronti degli
operatori di settore.
Uno
degli scopi della circolare è la definizione di procedure
off-line mediante le quali le officine possono effettuare revisioni
anche in caso di mancanza di collegamento telematico. Dobbiamo
riconoscere che l’eventualità preoccupa un
po’ non solo per l’utente ma anche per il business
del centro di revisione. Ci può spiegare meglio in cosa
consistono queste procedure?
La circolare del 19 giugno, nell’estendere a tutto il
territorio nazionale il “Nuovo Sistema Revisioni”,
al fine di garantire la uniformità di comportamento degli
operatori professionali, ribadisce
l’obbligatorietà di procedere alle operazioni di
revisione secondo schemi e cronologie fisse: accettazione, pagamento,
acquisizione dati veicolo, revisione, acquisizione dati tecnici,
inserimento esito, stampa tagliando. Per non ostacolare comunque
l’operatività delle officine, nei casi di problemi
di collegamento col Ced, nelle fasi di pagamento, acquisizione dei dati
tecnici, invio esito e stampa tagliando, si è ritenuto di
consentire comunque lo svolgimento del servizio, adottando la procedura
di rilascio del certificato sostitutivo della Carta di Circolazione,
richiamando quanto già detto con precedente circolare 62 del
1998, assegnando a tale documento la validità di 30 giorni.
Ribadisco che tale procedura di supporto va intesa eccezionalmente e
non può rappresentare la normale prassi operativa
dell’officina.
Verifiche in tal senso verranno eseguite dal Ced
dell’amministrazione per verificare la frequenza del ricorso
alla certificazione sostitutiva.
E’
chiaro che la via di fuga delle procedure off-line è
necessaria. La preoccupazione è: quanto sarà la
percentuale del lavoro off-line? E’ chiaro che il
collegamento telematico è vitale per lo stesso MCTCNet2 e
l’operatività delle officine.
La procedura “off-line” è uno strumento
necessario per superare condizioni particolari di emergenza, e ripeto,
non è uno strumento d’esercizio consueto e non
può avere validità a tempo indeterminato; con
l’introduzione di MCTCNet2 il sistema, verificata la sua
completa funzionalità, verrà blindato in ossequio
ai contenuti stessi di MCTCNet2. Diversamente ci troveremmo a gestire
un sistema completamente innovativo con le lacune
dell’attuale. Al riguardo colgo l’occasione per
informare che stiamo completando la migrazione dell’intera
base informatica nelle nuove strutture dati, pertanto le prestazioni
del Ced e dei sistemi operanti saranno sicuramente in grado di
soddisfare le esigenze degli operatori professionali coinvolti nelle
varie attività di motorizzazione, e chiaramente quelli
operanti nel servizio revisioni.
A
questo punto sembra tutto pronto: infrastruttura operativa,
omologazioni in dirittura d’arrivo e aggiornamenti
apparecchiature pianificati. Non ci sono motivi per esitazioni o
ritardi, giusto?
Questo complesso sistema è alla fase conclusiva. Le
verifiche condotte dall’amministrazione relativamente ai
software sono in corso, le procedure finalizzate alle omologazioni
conformi a MCTCNet2 sono state determinate, la presente fase del
“Nuovo Sistema Revisioni”, anticipatrice
dell’invio dei dati al Ced in corso di attuazione. Ci sono
tutti gli elementi per ritenere che le revisioni “nuovo
corso” sono al nastro di partenza. Quindi buon lavoro a tutti.
Fonte articolo: Pneurama